Coronavirus, l’appello della Cispel: “Subito tamponi e mascherine certificate ai farmacisti”

Poli: “Essendo infatti un servizio pubblico essenziale, la farmacia non può chiudere. Ma se un farmacista contrae la malattia, i suoi colleghi devono prestare servizio in deroga alle disposizioni sulla quarantena”

28 MARZO 2020 FIRENZE.

“Tamponi e mascherine certificate ai farmacisti”. È la richiesta che arriva da Alessio Poli, coordinatore farmacie di Confservizi Cispel Toscana . “Le farmacie comunali toscane – dice Poli – sono impegnate in prima linea nella lotta al Covid-19. Un anello di contatto tra il sistema sanitario e i cittadini che gioca un ruolo chiave nella gestione dei pazienti, inclusi coloro che sono attualmente in quarantena. Le farmacie sono un presidio territoriale che, al pari di medici e associazioni di volontariato, va tutelato il più possibile. Da qui le numerose richieste alla Regione Toscana di dpi certificati e, soprattutto, di tamponi che consentano in breve tempo di rilevare se un farmacista è positivo al Coronavirus”. La nota di Poli prosegue. “Essendo infatti un servizio pubblico essenziale, la farmacia non può chiudere, e se un farmacista contrae la malattia, i suoi colleghi devono prestare servizio in deroga alle
disposizioni sulla quarantena. Fare il tampone è quindi fondamentale per garantire la salute del farmacista, dei colleghi e degli utenti. A difesa della categoria, la Regione Toscana ha emanato una circolare che dà la possibilità alle farmacie di operare a porte chiuse, cioè con la modalità del servizio notturno. La posizione di Confservizi Cispel Toscana a riguardo è stata netta e a favore dei battenti aperti, ribadendo con forza il ruolo delle farmacie come avamposto territoriale di indirizzo ed assistenza. Tali presupposti deontologici vanno garantiti nel miglior modo possibile e modulati tempestivamente in ragione di ogni contesto lavorativo e territoriale”. “Molte farmacie comunali hanno inoltre stretto accordi con la Misericordia, la Croce Rossa Italiana e altre associazioni di volontariato, per strutturare il servizio di consegna a domicilio dei farmaci a favore delle categorie più deboli della popolazione. Anche su questo servizio grava la problematica dell’assenza di mascherine di cui dotare gli operatori coinvolti nelle consegne. La scarsità di prodotti disinfettanti e l’assenza di mascherine certificate sia per i cittadini che per i lavoratori sono il dato più macroscopico. In attesa di disporre dei DPI adeguati e certificati, stiamo utilizzando le mascherine che Regione Toscana e Protezione Civile stanno distribuendo in questi giorni per il personale non sanitario, o approvvigionandoci da canali privati. È un momento in cui tutti dobbiamo dare prova di responsabilità e di solidarietà. Sinergia è la parola d’ordine. La flessibilità di acquisto delle farmacie comunali ha fornito in emergenza un aiuto fondamentale anche alle amministrazioni comunali. Tutelare il pubblico servizio e la salute dei farmacisti è il nostro obiettivo”.