Pistoia, 09/01/2024
È stato completato con grande successo il murales che arricchisce la facciata della Misericordia di Pistoia, un’opera che simboleggia i valori fondamentali della solidarietà, del soccorso e dell’accoglienza, un progetto nato da un’idea dell’associazione Art in the park e supportato dal contributo delle Farmacie Comunali Pistoiesi. Il murales è stato realizzato da un gruppo di migranti e volontari della Misericordia, dopo aver partecipato a due incontri conoscitivi che hanno facilitato il dialogo e il confronto reciproco.
Durante questi incontri, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di condividere le proprie esperienze, discutendo del volontariato e delle pratiche di soccorso, non solo in Italia ma anche nei loro paesi di origine. Il confronto ha messo in luce le diverse realtà di chi offre aiuto e supporto, e ha rafforzato il legame tra le diverse comunità. Questo scambio culturale è stato il punto di partenza
per la creazione del murales, che ora racconta visivamente un viaggio di solidarietà e impegno condiviso.
Il murales è strutturato intorno a tre figure centrali che rappresentano un farmacista, un volontario e un bambino, simboli di cura, amore e speranza. Le mani tese verso l’alto dei protagonisti simboleggiano il gesto di offrire tutto ciò che si ha, un atto di generosità e dedizione verso gli altri.
L’opera mostra come il soccorritore non solo si prende cura degli altri, ma è anche pronto a donare sé stesso, senza chiedere nulla in cambio.
La terza figura, quella del bambino, ha un significato particolarmente profondo: rappresenta l’esempio che diamo agli altri, in particolare alle nuove generazioni, e simboleggia l’amore eterno, un amore che non ha confini e che si trasmette nel tempo, rappresenta anche la speranza di un futuro migliore, costruito attraverso atti di solidarietà e accoglienza.
Intorno ai protagonisti, si staglia lo skyline di Pistoia, un elemento che radica l’opera nel territorio e che include diversi volontari, formatori e soccorritori provenienti da paesi vari. In questo modo, il murales rappresenta anche il migrante come una risorsa positiva per la comunità, che non solo riceve aiuto, ma è in grado di restituire supporto, di “soccorre i nostri cari”, portando con sé la sua
esperienza di solidarietà e aiuto reciproco.
Una delle caratteristiche più significative del murales è la presenza del cuore, che racchiude i beneficiari dell’aiuto. Solo le persone all’interno del cuore hanno il volto, a simboleggiare che sono coloro che ricevono la solidarietà e l’aiuto dei soccorritori. Gli altri personaggi, invece, sono privi di volto, un richiamo all’antica tradizione della Misericordia: soccorrere i feriti e le persone bisognose
senza cercare riconoscimenti, proprio come il “Kappa”, il vestito utilizzato dai soccorritori nel passato, che copriva il volto per evitare che il soccorritore fosse identificato e ringraziato. Questa tradizione di anonimato e umiltà è stata rappresentata nel murales proprio attraverso l’assenza di volto dei soccorritori, mentre i beneficiari dell’aiuto sono riconoscibili per i loro sorrisi, segno di
gratitudine e riconoscenza.
Il murales, dunque, non è solo un’opera d’arte, ma un vero e proprio messaggio visivo che racconta la bellezza dell’incontro e della collaborazione tra persone provenienti da realtà diverse. È il risultato di un processo di scambio culturale, di impegno e di lavoro comune, che vuole sottolineare l’importanza della solidarietà come valore universale, capace di abbattere le barriere tra culture e di
costruire una comunità più forte e inclusiva.